Intervista alla dottoressa Barbara Danielli, nutrizionista a Siena. Nel suo libro “Vivere di pancia”, edito da Extempora, la dottoressa parla di patologie comuni come il colon irritabile, il meteorismo, il gonfiore addominale e tanto altro ancora, dove spiega i segreti della pancia con linguaggio semplice e comprensibile. Conoscere il microbiota intestinale, valutare i disturbi più comuni, applicare consigli nutrizionali e comportamentali per una buona efficienza intestinale è fondamentale per vivere meglio. La nostra pancia subisce molti stress e comunica attraverso l’universo di microrganismi che popolano l’intestino; la scoperta di questo microcosmo porta alla consapevolezza che una pancia in salute apporta benessere psicofisico e armonia in tutto il corpo.
1.Dottoressa Danielli, nel suo libro parla di un argomento sempre attuale e sul quale gli studi recenti e la ricerca sta facendo passi da gigante. Come sta il nostro intestino in un’epoca complessa come la nostra compromessa dagli eventi storici e da una società così frettolosa, stressata e sempre di corsa?
In questi ultimi tempi il nostro intestino è stato messo a dura prova. Inevitabilmente lo stress che abbiamo dovuto subire e il cambio repentino delle nostre abitudini hanno influenzato la nostra alimentazione. Non a caso si sono registrati molti “mal di pancia” anche in persone che solitamente non ne soffrivano. La causa principale è stato ricorrere, spesso inconsciamente, al cibo come confort food, cioè mangiare non per nutrirsi ma per sfogare un bisogno represso. Il periodo di lockdown ha trasformato le nostre cucine in pasticcerie, panifici, rosticcerie, insomma non ci siamo fatti mancare la voglia di sfornellare in un periodo in cui il nostro organismo avrebbe avuto bisogno solo di pochi e leggeri pasti, proprio perché il fabbisogno era drasticamente limitato. Da qui sono emersi disturbi intestinali molto diversi, si passa da una irregolarità cronicizzata, ad un gonfiore costante, intolleranze a taluni alimenti, fino a veri e propri disturbi alimentari.
2.A lungo si è parlato dell’intestino come “secondo cervello” e ora si ipotizza che sia proprio il “primo”! Cosa ne pensa? Quali connessioni ci sono tra la pancia e la testa?
Ormai non si parla più di ipotesi ma di una certezza. La pancia è il nostro primo cervello. Non per nulla ho scelto come titolo del mio libro “Vivere di pancia”. Rispecchia quello che attualmente riteniamo essere il vero cervello emozionale e non solo. Ripeto, questi ultimi anni hanno fornito molte informazioni su quello che pensavamo essere un cervello in ombra. Nulla di più sbagliato. Coloro i quali si sono presi cura dell’intestino, sono riusciti a superare meglio un periodo di forte stress mentale. Paradossalmente chi soffriva di mal di pancia cronico, si è dimostrato più preparato rispetto a chi non aveva disturbi pregressi e si è trovato ad affrontare una tensione mentale amplificata dal malessere intestinale. La spiegazione ci viene fornita da ciò che abbiamo in pancia. Gli studi più recenti ci danno prova dell’interconnessione tra cervello e intestino mediante il microbiota, quell’universo di microrganismi residenti nella pancia e il cui ruolo si sta delineando come fondamentale per la salute. La flora intestinale si rivela sempre più il cardine su cui poggia il benessere psicofisico.
3.Quali sono le attenzioni che dobbiamo rivolgere alla nostra salute in un’ottica di equilibrio e soprattutto come difenderci dalla cattiva alimentazione, vita sedentaria e ansie che aumentano sempre di più?
Sicuramente non dobbiamo sottovalutare i segnali che la pancia ci invia quotidianamente. Dobbiamo soffermarci su cosa mangiamo. L’alimentazione equilibrata è fondamentale, soprattutto se stiamo attraversando periodi di stress mentale. Sono queste situazioni che devono darci la spinta in più per fare attenzione a cosa mettere in tavola. Ricordo che la Natura è la nostra alleata e in ogni stagione ci riserva gli alimenti più adatti, per cui filiera corta e stagionalità devono essere i punti fermi nel nostro carrello della spesa. Se ci concediamo qualche sgarro, limitiamolo nel tempo e cerchiamo per quanto possibile di adottare nei giorni successivi un’alimentazione più detossificante a base di verdure e frutta. L’integrazione con i probiotici più indicati per la nostra specifica pancia, risulta una marcia in più sulla prevenzione di disturbi intestinali. Per gestire l’ansia non sottovalutiamo l’importanza di creare una tavolozza di colore nei piatti: pietanze più colorate appagano il cervello e ci permettono di rilassarci. Per esempio, il triste petto di pollo lesso circondiamolo di verdure crude e cotte multicolori, concediamoci spezie e erbe aromatiche per esaltare il gusto e stimolare anche il livello olfattivo. Ora è arrivato il tempo di riscoprire il valore del buon cibo, rivalutarlo e renderlo protagonista del nostro benessere.
4.Portare attenzione alla salute dell’intestino anche verso i bambini, cosa possono fare i genitori per salvaguardare e tutelare i piccoli?
Anche i bambini sono stati sottoposti a forti stress negli ultimi anni, loro malgrado. Ciò ha portato purtroppo ad accentuare disturbi spesso silenti sulla sfera alimentare. Mi riferisco in particolare ai disturbi del comportamento alimentare, anoressia e bulimia in primis, che hanno registrato numeri in forte crescita nei bambini e adolescenti; segno che in questa fascia di età la mente ha un ruolo molto importante e da non sottovalutare. È bene tenere presente che i bambini imparano dagli adulti, sono il loro specchio, per cui non dobbiamo stupirci se le problematiche che avvertono sono presenti già in altri membri della famiglia. Medesimo concetto possiamo estenderlo alle scelte alimentari. Ci siamo mai chiesti se la ritrosia al consumo di frutta e verdura, tipica in molti bambini, non sia dovuta al fatto che in famiglia il consumo è limitato o sporadico? Ecco che il buon esempio deve arrivare da noi. In tavola non facciamo mancare contorni di verdura, sia cruda che cotta. Si, anche verdure più difficili da gestire come i broccoli. Trasformare gli alimenti è un valido trucco per aiutare i bambini ad assaggiare un cibo per loro ritenuto strano. Facciamoli divertire con le pietanze, coloriamo i loro piatti e giochiamo sulle consistenze. Ai bimbi piacciono alimenti croccanti, sfiziosi e facili da masticare. Una cotoletta di zucca gialla impanata con polenta o cornflakes tritati e cotta al forno può far impazzire un bambino, provare per credere!
5.E’ in programma l’uscita di un suo nuovo libro, ci vuole anticipare di cosa si tratta?
Sono al lavoro con un nuovo testo in cui tratto le scelte alimentari e come possano avere un ruolo sul nostro comportamento nei confronti del cibo. Sarà un viaggio nei segreti del gusto.