Oggi è sempre più frequente la necessità di “esposizione sociale”, sia che si tratti di immagine sia che riguardi la performance e quindi le proprie capacità e competenze. Questa necessità ci esorta al bisogno di valutazione altrui per avere le cosiddette “conferme sociali”. Fino a questo punto è tutto pertinente e legittimo poiché, in generale, ci importa dei nostri “risultati”; abbiamo a cuore che siano “validi” per noi stessi intanto e poi, anche per gli altri.
Allo stesso tempo nasce il timore del giudizio dell’altro, proprio dovuto all’urgenza di piacere, di ottenere feedback positivi rispetto a se stessi. Infatti, nel momento in cui, si riceve un “cattivo” giudizio di valore, il rischio è quello di colludere totalmente con il parere dell’altro trascurando quello che può essere il nostro personale pensiero/valutazione su noi stessi. Ebbene sì, la propria idea su di sé può essere diversa dall’idea che l’altro può avere di noi. Noi finiamo per credere in quello che pensiamo di noi! Per questa ragione, è sostanziale premettere di poter dare un valore a ciò che riceviamo dall’esterno, non tutto può avere totale importanza. Oltremodo, è utile poter riconoscere le proprie risorse e contare su di sé per avere una percezione di stima e sicurezza. Ricorda: ciò che ci diciamo e quello che ci raccontiamo su noi stessi costituisce gran parte del lavoro di crescita personale.