Integrarsi in un gruppo è già di per sé una potenziale fonte di stress, scattano molto spesso il bisogno di essere accettati e la paura del giudizio, ma le cose si complicano ulteriormente quando i membri del gruppo sono dei colleghi.
Entrano in gioco moltissimi fattori, non solo quelli caratteriali ma anche quelli legati alla struttura lavorativa. Interfacciarsi con i propri colleghi può diventare molto complicato a causa di incompatibilità caratteriali, opinioni politiche, stile di vita ma anche a causa delle dinamiche interne ad una azienda. Partendo dal presupposto che il senso di appartenenza a un gruppo rappresenta un elemento fondamentale per l’identita’ dell’individuo, si può comprendere il meccanismo da cui scaturiscono rapporti conflittuali tra colleghi. Sarebbe un compito fondamentale del datore di lavoro sviluppare nella propria organizzazione la sensazione di far parte di un unico “gruppo”, al fine di stimolare la cooperazione tra tutti i membri. Infatti, le organizzazioni che operano con il maggior successo sono quelle in cui i lavoratori avvertono maggiormente il coinvolgimento e operano stringendo rapporti collaborativi basati sul rispetto reciproco. Condividere lo stesso ambiente di lavoro nella maggior parte dei casi significa passare moltissimo tempo assieme, anche solo per questo motivo dovrebbe valere la pena impegnarsi nel creare un buon rapporto con i propri colleghi (anche se questo non vuol dire stringere necessariamente dei rapporti di amicizia). Quando questo non e’ possibile, il primo passo dovrebbe essere il rispetto degli spazi personali, cioè predisporsi nei confronti degli altri con discrezione e educazione, prerogative per una collaborazione costruttiva e piacevole.
Le condizioni che predispongono negativamente verso i propri colleghi possono essere molte, ad esempio l’invadenza e la logorrea di alcuni possono irritare a tal punto da rendere difficile lo svolgimento del proprio lavoro. Il tuo collega fa continue richieste di aiuto e di consigli? Tu sei sempre gentile e disponibile ma questo interferisce con il tuo lavoro? Non sostituirti a lui/lei e non creare un rapporto di dipendenza, ma cerca di stimolarlo/a a fare da solo e a ricorrere a te solo in extremis.
Oltre alle caratteristiche personali degli individui ci sono le caratteristiche dell’organizzazione che possono incidere anche nei rapporti tra colleghi. Si parla infatti di “cultura organizzativa”, comunemente intesa come il patrimonio di valori, aspettative e credenze condivisi, in grado di tenere insieme un’organizzazione. La cultura aziendale può facilitare la coesione tra i colleghi, sostenendone il senso d’identità e appartenenza, ma anche contribuire alla percezione individuale di stress o burnout, se mal gestita. Per questo motivo gli studi in ambito di psicologia del lavoro evidenziano come punti fondamentali una comunicazione efficace, una definizione chiara di compiti e ruoli e la possibilità di confronto sia tra colleghi che con i superiori.