“Fa’ che il cibo sia la tua medicina, e la tua medicina il tuo cibo”, lo diceva Ippocrate di Kos. Dietro le parole illuminanti di quello che si può considerare uno dei padri della medicina, si cela una verità tanto attuale quanto semplice: siamo ciò che mangiamo! Che il cibo sia una delle colonne portanti della cultura di un popolo è chiaro a tutti, è ovvio che ci permette di sopravvivere, ma sappiamo anche che il miglior modo di curare la nostra salute consiste nella prevenzione, stando attenti a ciò che introduciamo con la dieta. Molti di noi conoscono i benefici che una sana alimentazione può apportare al proprio corpo, ma spesso tendiamo a sottovalutare che ciò di cui ci nutriamo ha un effetto diretto o indiretto anche sulla biochimica del nostro sistema nervoso. Per dirla all’anglosassone, “food and mood”: il cibo può influenzare il nostro comportamento!
Proteine e carboidrati: triptofano vincente!
Il triptofano è un amminoacido essenziale per la vita, che deve per forza essere introdotto con la dieta, perché il nostro corpo non ha la capacità di produrlo autonomamente. Da esso derivano due neurotrasmettitori fondamentali: la serotonina (c.d. “ormone della felicità”) e la melatonina, che regola i ritmi sonno-veglia. Più Triptofano riesce a penetrare nel sistema nervoso centrale (e quindi nel cervello), più serotonina e melatonina vengono prodotte, con tutto quel che ne consegue: migliora il tono dell’umore, ci si sente più rilassati, la concentrazione aumenta, diminuisce la fame “compulsiva”, riusciamo a comunicare meglio con le altre persone, migliora l’attenzione e la capacità di concentrazione, migliora la qualità e l’intensità del sonno notturno. Attenzione però, c’è un trucco: mentre il triptofano si trova abbondante in tutti i cibi ricchi di proteine, altri aminoacidi penetrano meglio nel sistema nervoso, a meno che non aggiungiamo al pasto proteico carboidrati, meglio se complessi (cereali, riso o pane integrali, frutta, vegetali, legumi), che aggiungono anche altri importanti nutrienti e fibre.
Gli individui che soffrono di “craving” (desiderio compulsivo e irrefrenabile) per gli zuccheri, che li porta a consumare eccessivamente cibi dolci proprio come se fossero un’automedicazione, sembra che soffrano di disordini in cui è stata dimostrata un’effettiva carenza di triptofano, ma così facendo appagano solo temporaneamente il loro bisogno e tendono inevitabilmente a ingrassare, mentre non acquistano miglioramenti nell’assorbimento di triptofano, e si innesca un circolo vizioso che non fa che peggiorare il loro stato. Questo è solo un piccolo esempio di come l’alimentazione giochi un ruolo di primo piano nella prevenzione e nell’autocura, non solo fisica, ma anche e soprattutto psicologica. Una trattazione esaustiva di tutti i benefici che un’oculata alimentazione apporta al nostro organismo è impossibile perché argomento vastissimo, e ricerche sono ancora in corso, ma basta ricordarsi che la nostra dieta mediterranea, il consumo di cibi freschi, cucinati in modo semplice e spesso variati, con un moderato utilizzo di sale e grassi animali raffinati o cotti, insieme ad una vita all’aria aperta, idratazione e movimento sono la base imprescindibile per non dover aver bisogno un domani di farmaci che spesso non riportano il tempo indietro!