L’antibioticoresistenza rappresenta una problematica che è diventata una vera e propria priorità nella sanità pubblica non solo per le importanti implicazioni cliniche ma anche per la ricaduta economica delle infezioni da batteri antibiotico-resistenti, dovuta al costo aggiuntivo richiesto per l’impiego di farmaci e di procedure più costose per l’allungamento delle degenze in ospedale.Una delle armi più potenti per salvare vite umane è rappresentata dai cosiddetti “chemioterapici antibiotici”, che riescono a distruggere i batteri nocivi preservando la salute dell’ospite, cioè noi. Purtroppo negli ultimi anni stiamo assistendo, soprattutto nel nostro Paese, ad un fenomeno sempre più allarmante: l’antibioticoresistenza, vale a dire che i microbi si stanno rendendo immuni all’attacco dei farmaci. Come si può rimediare? Vediamo alcuni accorgimenti.
1.Innanzitutto mettendo in pratica le semplici ma importantissime norme d’igiene: lavarsi spesso le mani con acqua calda e sapone, strofinando per almeno tre minuti, senza dimenticare di pulire sotto le unghie; gettare immediatamente i fazzoletti di carta (non usare quelli di stoffa) dopo l’uso; praticare sesso protetto; mettere in quarantena gli individui infetti; coprire naso e bocca nello starnutire e nel tossire; mantenersi aggiornati con il calendario delle vaccinazioni.
2.Evitare di richiedere antibiotici al proprio medico e/o farmacista quando non necessario. Solo un medico abilitato (no, nemmeno il farmacista) potrà dirvi se avrete o meno bisogno di ricorrere all’antibioticoterapia che, non scordiamoci, è l’ultima spiaggia nel combattere le infezioni e non è sicuramente una prima scelta.
3.Evitare l’utilizzo indiscriminato di antibiotici per prevenire le malattie degli animali destinati al consumo alimentare e da compagnia. L’uso estensivo di questa pratica fa sì che noi entriamo in contatto con microrganismi patogeni che sono già divenuti resistenti ad antibiotici potenti come quelli che si usano negli allevamenti, ma anche somministrarli a Fido può trasformarlo in un serbatoio di batteri resistenti. Dare farmaci agli animali solo sotto la supervisione del veterinario, evitando di andare a richiederli in farmacia di propria iniziativa: piuttosto vaccinarli e adottare misure di igiene preventive.
4.Evitare assolutamente di regalare, consigliare, prestare antibiotici a parenti/amici/vicini di casa. Non siamo medici e per quanto possiamo essere in buona fede non possiamo veramente sapere se il nostro amico ha un’infezione batterica che richieda una terapia piuttosto che un’altra. Se non riuscite a contattare il medico, recatevi in farmacia o in parafarmacia dove troverete sicuramente un consiglio appropriato e uno o più rimedi per tenere a bada i sintomi nell’attesa di contattare il vostro curante.Una delle armi più potenti per salvare vite umane è rappresentata dai cosiddetti “chemioterapici antibiotici”, che riescono a distruggere i batteri nocivi preservando la salute dell’ospite, cioè noi.
5.In caso di estremo bisogno, qualora i sintomi siano insopportabili, il vostro medico sia irreperibile e i rimedi inefficaci, potete rivolgervi al medico di guardia o, se irraggiungibile, al più vicino pronto soccorso oppure chiamate il 118, dove un operatore saprà valutare la situazione e mettere in atto la procedura necessaria.
I farmaci antibiotici sono una delle armi più potenti per combattere le malattie, e il loro buon uso può davvero fare la differenza fra la vita e la morte. L’Italia è uno dei Paesi con il più alto tasso di resistenza agli antibiotici, e questo sta diventando un problema mondiale. Non dimentichiamoci che un uso sconsiderato può danneggiare non solo noi stessi, ma anche il resto della società.
Sitografia:
https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/antibiotic-resistance
https://www.epicentro.iss.it/resistenza_antibiotici/aggiornamenti
https://www.who.int/news-room/detail/29-01-2018-high-levels-of-antibiotic-resistance-found-worldwide-new-data-shows