Siamo nel periodo dell’anno in cui dobbiamo purtroppo fronteggiare due nemici tanto insidiosi quanto potenzialmente pericolosi: la consueta pandemia influenzale e quella da SARS-CoV-2 che ci perseguita da quasi un anno. Ma quali sono le reali differenze fra i due virus?
Diciamo che appartengono entrambi allo stesso Regno (Orthornavirae), ma poi hanno preso strade evolutive diverse: infatti F (Influenza) è un Orthomyxovirus, mentre C (Coronavirus) è appunto un Coronavirus, con le dovute differenze anche strutturali (si pensi alla “corona”di proteine incastonate sulla parete virale): quindi il COVID non è un banale raffreddore o un’influenza!
Come li riconosciamo se ci ammaliamo?
Somiglianze:
– febbre improvvisa e/o brividi;
– tosse;
– debolezza o facile affaticabilità;
– difficoltà respiratorie, come ad esempio il “fiato corto”;
– mal di gola;
– cefalea;
– dolore muscolare diffuso;
– nasso chiuso e/o che cola;
– alcuni pazienti possono soffrire di vomito e/o diarrea, sebbene sia un’evenienza più frequente nei bambini.
Differenze:
– per F è ogni anno disponibile un nuovo vaccino, per C non è ancora stato sviluppato.
– il tasso di mortalità di C è complessivamente maggiore rispetto a F (3,4% – C rispetto a 1% – F fonte: WHO)
– in caso di C si può avere ipossiemia, il cui campanello d’allarme è l’insolito colorito bluastro di labbra e unghie (contattare immediatamente il 118 in questo caso);
– spesso in aggiunta ai sintomi sopra, in caso di C si ha un’improvvisa perdita di gusto e olfatto, che non si ha comunemente in caso di F;
– chi è colpito da C ha un periodo di incubazione della malattia più lungo (1-4 giorni in caso di F, 2-14 giorni in caso di C);
– la convalescenza in caso di C è di solito estesa, persistendo alcuni sintomi come stanchezza o difficoltà respiratorie molto più a lungo rispetto a F;
– la capacità di infettare gli altri persiste di più in caso di C (circa 7 giorni se F, 10 giorni o più in caso di C);
– le complicanze sia di C che di F possono portare a insufficienza respiratoria, cardiaca, infezioni batteriche secondarie o polmoniti, ma C è causa di una reazione infiammatoria generalizzata che può portare a trombosi venosa o arteriosa soprattutto in sede cardiaca, polmonare, degli arti e cerebrale;
– C può, nei bambini , portare a una sindrome infiammatoria diffusa e grave (MIS-C – Multisystem Inflammatory Syndrome in Children).
*Fonti:
– Center of Disease Control and Prevention
– Istituto Superiore di Sanità
– Ministero della Salute
– Epicentro-ISS
– World Health Organization