Tutto quello che tratteniamo addosso ci impedisce di lasciare andare i pesi accumulati e la nostra quotidianità è messa a dura prova da stress, tensioni e ansia che spesso prendono il sopravvento. Ma lasciare andare ci consente di prendere coscienza del qui e ora. È il presente che ci fa entrare in contatto con la nostra condizione percependo il nostro vero “sentire” e reagendo di conseguenza per scegliere la strada giusta. Il primo passo è sbarazzarci del superfluo e individuare il nostro personale modo di lasciare andare.
Uno dei conflitti più profondi che limita molto il nostro lasciare andare è dovuto alle nostre credenze e alla convinzioni radicate dentro di noi. È importante, soprattutto in questo periodo, lasciare spazio a sé stessi, imparare a connettersi con lo spazio dentro e con lo spazio fuori, imparare a rilassarsi e ad aprirsi, a connettersi con la sensazione che in realtà c’è davvero tanto spazio per stare bene, per sentirsi.
La nostra vita è permeata di emozioni, eventi fisici e in correlazione con i nostri sistemi interni. Per gestire al meglio il nostro benessere dobbiamo avere sviluppato con l’esperienza la capacità di lasciare andare. Semplicemente c’è una ragione fisiologica e cioè che le emozioni sono fatti fisici, sono una reazione a uno stimolo, la loro natura è di sorgere rispondendo a uno stimolo, di salire (quindi viverle) e di scendere nuovamente e andare via come delle onde. Ma se non siamo in grado di “sentirle” restano bloccate nel corpo e, non lasciandole andare, non fluiscono creando dei problemi per la nostra salute.
È importante mollare la presa. Non si tratta di rassegnazione, ma di lasciarsi andare, di lasciarsi portare, di affidarsi. È un qualcosa che rompe lo schema del controllo, è una liberazione.
Se vogliamo sentirci più stabili e meno vittime dell’attaccamento dobbiamo essere disposti a operare anche nelle circostanze più difficili. Molti di noi di fronte a situazioni catastrofiche o difficili perdono completamente la stabilità e si sentono completamente travolti da emozioni furiose e invalidanti; quando succede qualcosa di forte e spaventoso, quello è un “posto” dove non vogliamo “andare”. Possiamo lasciare andare anche le nostre paure più grandi come la paura di morire o di ammalarci affrontando con l’ascolto e nel momento in cui sentiamo di potercela fare affidandoci all’istinto e avendo fiducia in noi.
In condizioni di carico emotivo come in questo momento storico possiamo disfarci delle vecchie abitudini basate sulla paura facendo una pausa: così creiamo lo spazio sufficiente per metterci in contatto con la nostra naturale apertura della mente e lasciare emergere l’intelligenza naturale.
La rabbia e la paura sono tra le emozioni che fanno più male al nostro corpo, al nostro cuore e alla nostra mente. La paura ci “avverte” che qualcosa non va ma se è in eccesso può farci stare male. Durante un momento di rabbia, invece, i muscoli e le articolazioni diventano tesi, il sangue circola meno velocemente e si alterano gli equilibri del sistema nervoso, ormonale e cardiovascolare.
La tossicità di un’emozione è dovuta alla sua eccessiva durata. Se lo stress emotivo è prolungato nel tempo il sistema immunitario ne risente e questo facilita la comparsa di infiammazioni di vario tipo. Ecco perché è importante evitare di trattenere le emozioni imparando a lasciarle andare.
Sappiamo quanto l’emotività possa riflettersi sul sistema intestinale: coliti, spasmi, gonfiore, nausea, bruciori di stomaco ci raccontano dello stretto collegamento esistente tra cervello e intestino. Il benessere intestinale si ripercuote sul resto del corpo e un intestino in disordine può portare a sviluppare alcune forme di ansia e di depressione.
La sindrome del colon irritabile, per esempio, è il risultato dell’interazione tra fattori fisiologici, psicologici e sociali. Anche il Cuore svolge un ruolo importante nel processo del lasciare andare: ha la gestione delle emozioni, della creatività, della sintesi del pensiero, delle elaborazioni più raffinate della mente umana. Cuore non solo inteso come organo, ma come sede delle emozioni.
Pensare con il cuore e con la pancia, come fanno i bambini, può aiutarci a riscoprirci e a trovare serenità ed equilibrio.
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