Avete mai pensato di attivare in ogni istante della vostra vita una sorta di ginnastica mentale per non farvi travolgere dai pensieri? La nostra mente produce circa 60.000 pensieri al giorno. Quanti di questi sono però utili alle normali attività? Quanti di loro, con le emozioni, ci creano scompiglio e tormento rendendoci stanchi e di cattivo umore? La psicoterapeuta Nancy Colier, nel suo libro “Dannazione, penso troppo” (edizioni Libreria pienogiorno), ci parla di vita, di come possiamo godere del nostro prezioso tempo e di come trattare i nostri pensieri. Quante volte, infatti, ci siamo ritrovati a rimuginare sulle stesse cose non trovando soluzioni e appagamento?
Per ritrovare la pace dentro di noi occorre fare spazio al silenzio e liberarci dai pensieri e dal caos della mente. La ruminazione esiste in noi da tempo perché la acquisiamo sia per educazione che per ambienti in cui ci rapportiamo.
Non affondiamo nelle sabbie mobili della nostra mente ma piuttosto prendiamo in mano la nostra vita e impegniamoci per intrattenere una relazione sana con i pensieri che produciamo. La ruminazione ossessiva ci priva di energie e ci toglie molte buone possibilità soprattutto in termini di salute. Tutti pensiamo tanto e spesso in modo ossessivo, anche senza rendercene conto. Pensiamo all’ex che ci ha lasciato, alle difficoltà economiche, ai figli, alle scadenze lavorative, ai genitori malati e così via. E la maggior parte di noi pensa a scenari negativi ipotizzando il peggio. Il nostro errore è di vivere alla mercé dei pensieri mentre è importante non farsi dominare da essi. Liberarsi è possibile grazie alla consapevolezza e ad un lavoro costante. Non deve essere una lotta sfrenata e violenta, quanto piuttosto un viaggio di benevolenza verso se stessi e di conoscenza, un atto di presenza e di azione. Come molti psicologi affermano: non siamo i nostri pensieri e trascorriamo molto tempo a raccontarcela!
Infatti non facciamo altro che raccontarci storie e mettere in atto un copione dove confondiamo finzione e realtà. Smettendo di “farci i film” possiamo tornare alla semplicità delle cose. Possiamo vivere la nostra vera vita senza manipolare la realtà con pensieri ossessivi e ricorrenti.
Con un nuovo approccio vediamo i “soliti” problemi da un altro punto di vista e noi non siamo più un tutt’uno con i pensieri ma siamo separati da questi; pertanto tutto ciò che ci succede assume una connotazione diversa. Possiamo essere sereni anche se non tutto va come abbiamo programmato; occorre separarci dai pensieri e non identificarci.
Più siamo immersi nei pensieri più non viviamo il presente, che è l’unico tempo possibile.
Ognuno di noi ha il sacrosanto dovere di decidere quando dire “basta” e cambiare direzione; non serve piangerci addosso. Tendiamo ad essere troppo ancorati al nostro dolore tanto da rimanerci molto più del dovuto.
Con una serie di esercizi da mettere in pratica l’autrice ci guida in un percorso di consapevolezza fatto di riflessioni concrete, fallimenti e lezioni da cui possiamo trarre nuove conclusioni e ripartire.
Smettere di rimuginare ci rende liberi. Solo grazie alla presenza mentale acquisiamo consapevolezza di noi e possiamo costruire una solida autostima nel pieno rispetto di noi stessi. Saltare dal treno della dipendenza dei pensieri ci fa comprendere che non serve a nulla rimuginare sempre sulle stesse cose. La libertà consiste proprio nel liberarci dagli eccessivi pensieri per vivere più leggeri e in modo sano. Il futuro è tutto da scrivere.
“Il tuo risveglio inizia quando ti accorgi che non sei i tuoi pensieri”.
E.Tolle