Volenti o nolenti quest’anno ci ha fatto confrontare individualmente e come società con la paura portando in alcuni casi all’angoscia, ad una condizione esasperata di paura e di spaesamento, come raccontava Kierkegard.
La paura è un’emozione primaria, una di quelle fondamentali, che ha lo scopo biologico di proteggerci dal pericolo, possibile o reale che sia. E’ quindi uno strumento che l’evoluzione ha fornito alle specie viventi per garantire la propria sopravvivenza. Risulta quindi essere un elemento estremamente importante e potente. Potente perché attiva all’interno del nostro organismo numerosi meccanismi neurofisiologici che sono volti ad attivarsi per poterci difendere dallo stimolo spaventoso.
Quando sperimentiamo la paura una parte antica del nostro cervello si attiva e le informazioni provenienti dall’esterno vengono processate molto velocemente per poter dare una risposta nel minor tempo possibile per fronteggiare la sfida.
In questo momento storico, come in molti altri della condizione umana, in cui differenti elementi rendono inefficiente la risposta animale, dobbiamo essere in grado di affrontare la situazione riprendendo il controllo con il cervello più recente, quello corticale, che ci permette di prendere in considerazione maggiori elementi e risulta più lento nel valutare gli eventi. Come esseri umani possiamo attivare dei comportamenti che facilitino la corretta comprensione del fenomeno e trovino le risposte più funzionali ad esso. Vediamone alcuni.
Mantenere la calma. Anche se sembra ovvio, rimane il punto di partenza di qualsiasi approccio; quindi ricontestualizziamo quanto sta accadendo, mettendolo in prospettiva rispetto ad eventi ancora più disastrosi come guerre e terremoti.
Praticare attività fisica in maniera regolare e costante. Indoor o outdoor, rimane fondamentale poter muovere il proprio corpo e liberare il sistema dall’energia compressa del congelamento con numerosi benefici fisici e psicologici. Quindi yoga, passeggiare, bicicletta, spinning, corsa, etc.
Coltivare le relazioni intime. Che siano amici, famigliari, o colleghi, mai come in questo periodo risulta importante nutrire (anche virtualmente) i propri affetti, producendo ossitocina e dopamina, un ormone e un neurotrasmettitore che possono inibire l’impatto della paura.
Circondarsi di bellezza. Per quanto possibile seguire delle attività come musica, lettura, danza, meditazione, stare in natura, etc che stimolino positività, serenità, fantasia e libertà.
Mindset positivo: E’ stato dimostrato che la capacità di guardare positivo e cercare in periodi difficili di esprimere il proprio potenziale – al lavoro o nella propria vita personale – aiutino a superare periodici difficili.
Per concludere è importante respirare consapevolmente e coltivare la gentilezza vergo gli altri: tutti stiamo attraversando questa emergenza e potersi sentire parte di una grande famiglia ci può aiutare a sostenerci e a sentirci meno soli.