“La fiducia è un viaggio senza mappa; è la saggezza di camminare senza paura, sapendo che il sentiero si rivelerà” (Lao Tzu).
La fiducia è uno dei pilastri fondamentali in una relazione di coppia, tuttavia non sempre riusciamo ad affidarci al nostro partner come vorremmo, rimanendo in balìa di conflitti irrisolti che potrebbero incrinare le fondamenta del nostro nido d’amore. Che cosa significa realmente fidarsi l’uno dell’altro, e come possiamo coltivare questa preziosa qualità nella vita quotidiana?
Che cos’è la fiducia?
La fiducia è quella sensazione di equilibrio e serenità interiore generata dal confidare in sé stessi o negli altri, nella profonda convinzione che tutto andrà come previsto. Nasce e si stratifica dentro di noi in base alle nostre esperienze di vita pregresse, tuttavia può subire delle incrinature nel corso del tempo. Spesso, la mancanza di fiducia negli altri scaturisce da antiche ferite che hanno intaccato la nostra autostima durante l’infanzia. Non avendo fiducia in noi, siamo maggiormente portati a sospettare delle azioni altrui, ritenendole aprioristicamente indegne della nostra stima, in un circolo vizioso che genera conflitti e turbamenti molto nocivi per il nostro benessere.
Un primo passo per migliorare il nostro rapporto con la fiducia consiste nel rivolgere uno sguardo benevolo verso le proprie fragilità, abbandonando per un momento il giudice interiore e accogliendo le sfide provenienti dall’esterno come preziosi strumenti di crescita e di miglioramento.
La danza della fiducia nella coppia.
In una relazione la presenza di una buona dose di fiducia implica rispetto e ascolto profondo. Significa prima di tutto onestà e coerenza tra parole e azioni. Porta con sé un senso di benessere, nel sincero convincimento che le nostre aspettative siano ben riposte. Facilita la comunicazione e la sicurezza emotiva, ovvero la percezione di sentirsi in un ambiente protetto e rassicurante. Quando ci fidiamo di qualcuno, abbandoniamo le nostre difese e ci apriamo al mondo esterno con la stessa delicatezza di un fiore che schiude i suoi petali allo spuntar del sole. Viceversa, quando qualcuno ripone fiducia in noi, la nostra autostima ne risulta rinvigorita, facendoci sentire degni di stima e riconoscimento.
La fiducia non si ottiene mai gratuitamente, richiede uno sforzo costante di attenzioni e dimostrazioni reciproche, che, nel tempo andranno a nutrire e fortificare il legame di coppia, aprendo la strada a scenari impensabili. Si parte da un caffè nel bar sotto casa e si finisce a trascorrere la vecchiaia insieme, in compagnia di figli, nipoti e pronipoti. Seppure il cammino dal caffè al bar alla costruzione di una vita insieme possa qui apparire semplice e lineare, nella vita di tutti i giorni si snoda attraverso un lungo e complesso processo fatto di esperienze, sfide e piccoli passi che richiedono pazienza, cura e dedizione reciproca. Tassello dopo tassello, si erge una struttura robusta, aperta a modifiche e adattamenti, ma le cui fondamenta rimarranno solide finché la fiamma della volontà continuerà a brillare.
E quando la fiducia viene a mancare?
Nella vita possono verificarsi eventi spiacevoli che minano la fiducia nell’altro o in noi stessi. Può trattarsi di antiche ferite mai rimarginate o di improvvisi avvenimenti su cui non abbiamo il controllo, poiché fidarsi significa anche lasciarsi andare all’ignoto e all’imprevisto. Quando veniamo traditi o abbandonati, la sensazione di sentirci defraudati di qualcosa di prezioso proprio nel momento di maggior apertura e vulnerabilità può essere vissuta come un’esperienza fortemente traumatica. In certi casi il dolore e la profonda delusione subita possono condizionare fortemente il nostro rapporto con la fiducia. Potremmo circondarci di relazioni instabili, pronti a fuggire al primo segnale di difficoltà, oppure vivere costantemente nella paura e nel sospetto. Potremmo isolarci dal mondo e alimentare conflitti, infliggendo lo stesso dolore che abbiamo sofferto.
Alla lunga, questo circolo vizioso può indurre a costruire una fortezza intorno a sé, nel tentativo di proteggerci dai possibili attacchi provenienti dall’esterno. Senza rendercene conto, ci allontaniamo sempre più da un’elaborazione sana e costruttiva di quanto accaduto, per reiterare il trauma mal digerito. Cosa fare, quando la fiducia viene a mancare?
Paradossalmente, l’antidoto è contenuto nella radice stessa del veleno. Il ripristino dell’equilibrio iniziale parte dal fare chiarezza dentro di sé, per poi aprirsi al dialogo e alla comunicazione con l’altro. In parole povere: la chiave per ripristinare la fiducia, è contenuta nella fiducia stessa. Per quanto complesso possa sembrare, questo processo è cruciale per la nostra evoluzione. Tutti possiamo sbagliare, ma ciò non esclude la possibilità di rinascere. Come disse l’antico poeta persiano, Rumi: “La ferita è il luogo da dove entra la luce”, invitandoci a osservare le cicatrici non più come limiti, ma come simboli di apertura e opportunità di trasformazione.
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articolo della dott.ssa Carolina Catapano, counselor