E’ tempo di ritorni. Il termine della pausa estiva e il rientro a lavoro, spesso, conducono ad avvertire sensazioni e sentimenti di ansia, angoscia, faticabilità e stress. E’ noto che la vacanza ed in generale le pause servono a ricaricare le energie perse durante il tempo così da sentirsi più pronti ad essere operativi e carichi per i nuovi progetti.
Talvolta, invece, anche solo l’idea di tornare al proprio lavoro e a tutta una serie di routine che riguardano quest’ambito, porta a sperimentare un senso di disorientamento e preoccupazione tali da non vivere al meglio quel momento. Ogni volta che si verifica tutto ciò, è importante sapere che siamo di fronte a quella che viene definita “ansia da prestazione lavorativa”. Più specificatamente, con essa si intende uno stato ed una sintomatologia ansiosa legata, in particolare, al lavoro e al contesto lavorativo che, se non riconosciuta e non compresa, può condurre a ripercussioni dal punto di vista psicologico ed emotivo.
Questo scenario, spesso, si manifesta quando proviamo una certa dose di insicurezza rispetto a ciò che siamo chiamati a fare e circa le aspettative che si costruiscono intorno ai “doveri lavorativi”; oppure, quando percepiamo il contesto lavorativo fortemente difficile da vivere perché molto competitivo e ostico dal punto di vista della colleganza. Inoltre, avere ritmi e orari troppo rigidi e serrati conduce ad un carico importante non sempre facile da dipanare e, ancora, non è da trascurare l’aspetto della sensazione di giudicabilità che si percepisce dall’esterno che, di sicuro, non rende entusiasmante e più semplice il ruolo che abbiamo nel nostro lavoro.
Cosa fare, dunque, per affrontare e superare l’ansia da prestazione lavorativa?
1. Fai un check, di tanto in tanto, circa come ti senti, in che direzione senti di andare, quali sono i tuoi bisogni e, soprattutto, cosa puoi fare per rispettarli e soddisfarli;
2. Prenditi cura e dai valore al tuo spazio e al tuo tempo libero: fai tutto ciò che ti restituisce la sensazione di pienezza e gratitudine;
3. Ridefinisci ciò che non rientra nel tuo punto di vista e, prova a rivedere e ricostruire ciò che ti è possibile a partire dalle consapevolezze che raggiungi;
4. Ricordati che tu non sei solo ciò che fai e svolgi ma sei molto di più: pensati da più angolazioni.