L’invecchiamento è un processo biologico e i cambiamenti che si manifestano durante la terza età portano verso il rallentamento dell’attività di rigenerazione cellulare e una complessiva fragilità dell’individuo. Il trattamento Shiatsu di origine giapponese, gradevole e rilassante, aiuta a mantenere più a lungo buone prestazioni fisiche e mentali. Per l’anziano il contatto fisico rappresenta un aiuto per stare meglio, sia sul piano fisico che emotivo.
I benefici del “sostegno” di un trattamento Shiatsu, possono essere innumerevoli. Spesso gli anziani sono soggetti a dolore fisico continuo o a difficoltà motorie che causano in loro profondo disagio e non accettazione della loro condizione. Spesso il contatto fisico per loro viene riservato solo per terapie e assistenze mediche dovute alla loro condizione e molto poco per affetto, e questo aumenta la sensazione di solitudine e chiusura in sé stessi.
In Oriente la depressione viene semplicemente identificata da un singolare stato di pena dello spirito, una sorta di “male di vivere”, e proprio perché riguarda un malessere generale può presentare diversi sintomi nell’anima e nel corpo.
Lavorare con costanza verso un percorso di miglioramento dello stato di benessere psico-fisico consente alla persona di guardare alla propria condizione e alla propria vita con una maggiore consapevolezza.
Lo Shiatsu è una tecnica manuale basata su pressioni portate con i pollici, i palmi delle mani e i gomiti e affonda le sue radici nelle forme della tradizione orientale. Non esistono sfregamenti, impacchi o manipolazioni; le pressioni entrano in profondità senza scivolare sulla pelle e generano uno stimolo a cui l’organismo reagisce, riconquistando e manifestando dal profondo le proprie risorse vitali.Il trattamento sull’anziano varia dai 30 ai 40 minuti, può essere settimanale o bisettimanale, si può praticare sul letto o su una sedia e si riceve vestiti.
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Un gruppo di lavoro dell’Istituto Polaris di Roma ha messo a punto un protocollo d’intervento che, utilizzando la pratica costante dello Shiatsu, ha permesso di interagire validamente con la composita sfera delle problematiche che affliggono lo stato di salute degli anziani. Lo Shiatsu rientra, così, tra quelle attività non farmacologiche capaci di essere di ausilio ai malati di Alzheimer nel rallentarne il declino cognitivo e nel diminuirne la frequenza dei disturbi comportamentali, un “prendersi cura” di persone che, in questa fase della loro vita, sono molto vulnerabili, bisognose di cure e di amorevoli attenzioni. Tramite il trattamento, che agisce a livello profondo e quindi sul sistema nervoso, è possibile produrre un rilassamento dando origine ad un immediato benessere fisico generalizzato, una maggiore distensione in casi di stati d’ansia, un maggior equilibrio, una postura più corretta, miglioramento dell’umore, più disponibilità a socializzare.