Tante aziende hanno potuto (o dovuto) sperimentare lo smart working, chiedendo ai loro dipendenti di lavorare da casa grazie all’utilizzo degli strumenti offerti dal web: basta avere un PC, una connessione e un programma di condivisione per rimanere in contatto con colleghi e collaboratori. Tutto semplice, almeno in apparenza. Sebbene i vantaggi siano innegabili (pensiamo ad esempio al risparmio di tempo nel non dover raggiungere l’ufficio), dobbiamo tenere sotto controllo alcuni aspetti per far sì che la nostra produttività ma anche il nostro equilibrio psico-fisico ed emotivo rimangano positivi.
Il tempo. Anche se siamo sempre raggiungibili, smart working non significa “lavoro 16 ore al giorno”. Accendere il PC anche dopo l’orario di lavoro o rispondere ad una chiamata del capo o di un collega ben oltre gli orari di ufficio, aumenta il nostro stato di attivazione, impedendoci di rilassare la mente e di abbassare i nostri livelli di stress. Moltissime ricerche hanno dimostrato che alti livelli di stress sono correlati ad alti livelli di cortisolo, un ormone che pare contribuisca all’abbassamento delle nostre difese immunitarie: non è il momento giusto! Concordiamo quindi con i colleghi e con l’azienda gli orari in cui siamo reperibili: siamo noi i primi a rispettate gli orari degli altri e saremo di esempio per i colleghi meno “disciplinati”.
Abbigliamento. L’abito fa il monaco! Il fatto che non dobbiamo uscire non ci deve indurre a rimanere in pigiama tutto il giorno. Vestirsi come se dovessimo andare a lavoro aiuta la nostra mente ad attivarsi per affrontare le sfide e gli impegni professionali; un abbigliamento troppo comodo ci induce invece a rilassarci ed attivare stati non funzionali alla nostra giornata lavorativa.
Spazi. Dedichiamo una parte della casa o della stanza ad ufficio e solo a quello. Facciamo in modo che la postazione sia vicina ad una finestra o ad una fonte di luce naturale e, alla fine della giornata lavorativa, sistemiamo tutto liberando la scrivania e dedicando gli ultimi dieci minuti a scrivere l’elenco delle cose da fare il giorno dopo: è un efficace modo per liberare la mente da pensieri e preoccupazioni sugli impegni dell’indomani.
Disciplina. Programmiamo i momenti di pausa; decidiamo la frequenza e la durata delle pause e rispettiamole con la stessa disciplina con cui rispettiamo gli impegni professionali: ci daranno la carica per essere maggiormente produttivi nella sessione di lavoro successiva.
La frase “da grandi problemi nascono grandi opportunità” è vera anche per lo smart working, se lo gestiamo con disciplina, equilibrio e soprattutto rispetto dei nostri tempi. Può essere un’opportunità di crescita per le aziende e soprattutto per tutti noi: dovremo affrontare la sfida di rimodellare le nostre abitudini professionali e personali e quindi “forzare” i nostri limiti e le nostre abitudini, per crearne altre più belle e soddisfacenti. Buon lavoro!