Pressione, agitazione, insonnia. Sono solo alcune delle sensazioni spiacevoli che possono manifestarsi nella vita quotidiana di un lavoratore.
Lo stress e’ la risposta naturale dell’organismo a stimoli esterni, ma quando la pressione si prolunga nel tempo si può arrivare a una condizione patologica. Troppo spesso si pensa che questi disagi nascano da cause di tipo fisico, ma in molti casi il responsabile è proprio lo stress.
Lo stress da lavoro viene sperimentato da quelle persone che sentono le richieste del mondo lavorativo superiori alle loro capacità di fronteggiarle. I più esposti sono quei lavoratori che presentano un iper coinvolgimento e che finiscono per identificarsi completamente con il proprio ruolo professionale.
Lavorare sotto una certa pressione può migliorare le prestazioni e dare soddisfazione quando si raggiungono obiettivi impegnativi. Al contrario, quando le richieste e la pressione diventano eccessive, causano stress. La persona nella sua unicità è l’aspetto più importante da tenere in considerazione; infatti, le stesse condizioni di lavoro possono provocare sensazioni stressanti ad alcuni mentre per altri rappresentare una situazione stimolante. Per questo motivo e’ necessario esaminare, oltre alle condizioni di lavoro, anche la storia della persona. Risulta quindi importante capire che cosa, in particolare, per la persona causa o con-causa la situazione di malessere. Le domande da porsi sono: riesco a lasciare fuori dalla porta di casa le emozioni legate alla giornata lavorativa, quali sono le cause dirette del mio malessere, perché finora non ha trovato vie di uscita? E ancora: quali sono le risorse – i punti di forza – che posso mettere in campo, di quale sostegno o aiuto posso disporre? E’ utile “stare sul positivo”, focalizzarsi sullo stile di vita, dando spazio alle risorse positive e costruttive che ognuno di noi possiede, non dimenticando di chiedere aiuto sia nella vita privata che in quella professionale.
I sintomi psicologici più comuni sono una ridotta concentrazione, memoria meno pronta, nervosismo e uno stato di ansia costante. Anche l’umore ne risente portando spesso le persone verso una condizione di pessimismo. A questi sintomi si accompagnano stati fisici o psicosomatici quali tachicardia, mal di stomaco, pressione alta. Anche le malattie più comuni possono essere in agguato: dal semplice raffreddore, al prendersi ripetutamente influenze, dalla tosse che non scompare mai. Non è insolito rivolgersi alla caffeina o al tabacco come viatico per placare lo stato di tensione.
Lo stress cronico può generare cambiamenti a livello biologico, come l’abbassamento delle difese immunitarie, come pure modificare il sistema neuro-vegetativo e ormonale. Quando queste condizioni dovessero verificarsi è necessario riportare in equilibrio il nostro sistema mente-corpo. Se la persona non riesce da sola a far fronte alle difficoltà si consiglia di rivolgersi a un esperto al fine di attivare ogni possibile risorsa interna. Gli obiettivi da porsi saranno quelli di una migliore gestione del tempo, approfondire il rapporto che si ha con l’idea e la realtà del “lavoro”, esercitarsi nel rilassamento psicofisico.