Qual è il modo migliore per provare a “fare pace” con tutto quello che non può cambiare e che quindi rappresenta un dato di fatto? La chiave sta nel concetto di accettazione. Partiamo subito dal presupposto che accettare non implica “farsi andare bene le cose” ma anzi, prevede un movimento verso ciò che così è. Il movimento presume la possibilità di mettersi nelle condizioni di agire e, dunque, fare qualcosa rispetto a ciò che sarebbe meglio accettare. In che modo? Intanto, è fondamentale potersi rappresentare mentalmente che, accettando, non stiamo convogliando passivamente in quello che non si può cambiare ma stiamo “ri-adattando” i nostri bisogni e le nostre necessità. E’ più utile, per queste ragioni, focalizzarsi su ciò che sentiamo sia in nostro potere e, soprattutto, su quello che dipende strettamente da noi. Accettare significa anche divenire consapevoli di ciò che è e di ciò che non è. Accettazione e consapevolezza sono due risvolti della stessa medaglia, l’una implica l’altra vicendevolmente. Quando si è raggiunto un buon livello di consapevolezza allora saremmo più pronti anche ad accettare.
In cosa può aiutarti l’accettazione:
-Essere in pace piuttosto che combattere;
-Stare nel qui & ora senza cercare nel prima e nel dopo cose che non possono essere;
-Consapevolizzare che non tutto è trasformabile in ciò che ci aspetteremmo;
-Ri-centrare le proprie energie e investimenti.