La depressione, a qualsiasi età, toglie vitalità ed è come un manto scuro e pesante che avvolge chi ne soffre piano piano fino a soffocarlo. Chi ne è colpito perde la voglia di vivere, si sente solo, triste e non amato. Nonostante sia una parola inflazionata la depressione purtroppo è una patologia oggi molto presente (aggravata dal Covid) che si conosce poco, i cui sintomi vengono spesso scambiati con la stanchezza o la svogliatezza temporanea. Esistono tante strade per trattarla e stare meglio e tra queste c’è una pratica come lo Shiatsu per chi sceglie un modo completamente naturale.
Lo Shiatsu è un trattamento (non un massaggio!) che va a lavorare non sul sintomo che, in genere rappresenta la punta dell’iceberg, ma va a trattare la persona che ne è affetta in tutto il suo complesso in modo da stimolare e risvegliare la sue capacità interiori che sono state soffocate.
Chi soffre di depressione spesso ha perso il gusto della vita e persino le azioni più semplici (come il mangiare) non trovano più un significato. Si perde la naturalezza, il contatto immediato e genuino con le proprie radici biologiche, ci si smarrisce. Si perde il proprio radicamento, le proprie origini e la nostra natura più intima.
La depressione vuole invece riportarci nel profondo del nostro essere e farci usare il nostro Qi (la forza interiore) nel modo corretto per realizzare il progetto per cui siamo qui. In questi momenti abbiamo l’opportunità di liberarci dei vecchi fardelli (accettandoli senza resistergli) e recuperare la parte autentica di noi stessi. La depressione è un importante campanello d’allarme che il corpo ci dà, vuol dire che qualcosa non va e che dobbiamo cambiare rotta. Occorre fermarsi, riflettere e lavorare per individuare i blocchi e scioglierli.
Il meridiano principe in caso di depressione è il Cuore: la persona vive un conflitto di “perdita di territorio”.
Che si tratti di una fase acuta o cronica le cause possono essere relative a esperienze traumatiche vissute nel corso della propria vita; a sensazione di oppressione, alla perdita di persone care, al sacrificio delle proprie aspirazioni, alla rimuginazione del passato che si fatica a superare. Poiché il corpo ha bisogno di riconnettersi con la mente occorre un percorso lungo e costante (almeno 2 trattamenti al mese per qualche mese) per ritrovare le forze perdute e attraverso il respiro riuscire a ritrovare pian piano la strada del benessere. Solo la volontà potrà portare a un cambiamento e la costanza a coltivare il lavoro svolto tra ricevente e operatore.