In cosa si differenzia lo stile proposto da The Yogi Cat rispetto agli altri?
Il percorso si svolge seguendo gli insegnamenti di T. Krishnamacharya, il ‘padre’ dello Yoga moderno, e pone grande enfasi sulla respirazione, che è profonda, rigorosa e consapevole. Oltre a insegnare tecniche tradizionali di pranayama (gli esercizi di respirazione, fondamentali in un percorso Yoga completo), il metodo introduce un lavoro respiratorio profondo anche nell’ambito della pratica posturale, preparando così corpo e atteggiamento mentale alle tecniche formali di respirazione e di meditazione. Viene proposto anche un lavoro di concentrazione su aspetti corporei particolari, che aiutano a portare l’attenzione verso piani più ‘sottili’ e di conseguenza guidano verso la consapevolezza di sé.
Ritengo che per potersi definire Yoga, un percorso non possa limitarsi all’aspetto posturale, né che l’allievo debba raggiungere chissà quali risultati a livello posturale prima di affrontare quello che sono gli altri aspetti della pratica. Secondo gli insegnamenti dello Yoga, il nostro corpo è costituito di diversi livelli interconnessi, il corpo, il respiro, la mente, l’intuizione, le emozioni. Non tutti questi livelli sono ugualmente valutabili ad occhio nudo. Una buona pratica deve guidare l’allievo a lavorare su ognuno di questi livelli. Il percorso Yoga è un percorso personale, che parte dall’esperienza propriocettiva per aprirsi verso dimensioni legate alla sfera profonda.
Tutti possono praticare yoga e cominciare in qualsiasi momento?
Certamente! È ovvio che ognuno di noi è diverso e le pratiche proposte nei corsi prevedono modifiche, che rispecchiano le necessità individuali. Le lezioni collettive sono comunque di gruppi piccoli, in modo da poter dedicare attenzione al singolo allievo. Inoltre nel corso della settimana alcune lezioni sono dedicate a chi preferisce lavorare principalmente sulle modifiche anziché sulle posizioni ‘complete.’
Per chi avesse necessità particolari, offro percorsi individuali, e oltre alle lezioni fornisco pratiche da seguire a casa, in modo che la frequenza degli incontri possa essere diluita e di conseguenza l’impatto economico. Ho diversi allievi che preferiscono lavorare attraverso un percorso individuale, che poi è l’approccio Yoga tradizionale.
Naturalmente i corsi seguono una progressione, ma lo scopo della pratica è quello di ottenere una maggior consapevolezza di sé, principalmente attraverso lo strumento del respiro e della concentrazione ed è possibile inserirsi anche ad anno inoltrato, perché l’avanzamento nello Yoga non ha nulla a che vedere con la capacità di eseguire posizioni complesse. Essere un praticante avanzato non vuol dire contorcersi, proprio perché alcuni aspetti della persona sono molto più sottili, meno definibili. La stessa lezione ‘arriva’ in maniera completamente diversa a chi comincia oggi e a chi pratica da decenni.
Quali sono i benefici principali?
Il lavoro dello Yoga è quello di rendere la mente capace di fermarsi, di focalizzarsi. Paradossalmente, è proprio attraverso il focalizzarsi dell’attenzione che la mente si acquieta e si rasserena, aprendosi a dimensioni di profonda consapevolezza. C’è una metafora che descrive la mente come la superficie di un lago increspato dal vento. Fino a quando soffia il vento, non si può vedere il fondo del lago con chiarezza. Quando il vento si acquieta, la superficie del lago diviene trasparente e permette di vederne il fondo – la mente non è più agitata e lascia spazio al manifestarsi della consapevolezza di sé.
Coordinare il respiro e il movimento secondo schemi precisi richiede parecchia concentrazione, anche se a un osservatore superficiale le sequenze e le posture potrebbero apparire semplici, quasi banali. Ma è proprio attraverso questa attenzione focalizzata al respiro e alla percezione di particolari punti corporei, che la mente, anche se può sembrare strano, si pacifica e raggiunge uno stato di quiete, lo stato di Yoga.
Nel corso della lezione si lavora per ‘fermare il vento’. La parte finale della lezione è dedicata alla contemplazione di ciò che appare quando la mente è sgombra, un silenzio profondo pieno di chiarezza.
Inoltre un lavoro respiratorio profondo come quello proposto dal metodo che insegno ha grande effetto a livello dell’apparato muscolo-scheletrico del torso, rinforzandolo e creando un supporto stabile a livello posturale.
Chiara Ghiron apre lo Studio The Yogi Cat a Siena nel 2011, dove propone pratiche accessibili ispirandosi all’insegnamento dello Yoga di Sri T Krishnamacharya, dei suoi figli Sri TKV Desikachar e Sri TK Sribhashyam e del suo allievo a lungo termine Srivatsa Ramaswami, cercando di onorare quanto trasmesso da questi maestri. Attualmente studia con Aurelia Debenedetti a Milano e Bologna, nella linea di TK Sribhashyam.
Approfondisce l’approccio progressivo di TKV Desikachar con corso quadriennale 500 ore presso l’Associazione YogaViniyoga, sotto la guida di Antonio Olivieri.
L’interesse per lo yoga comincia inaspettatamente nel 2005 grazie ad un incontro casuale con la sua forma più ‘occidentale,’ il Power Yoga. Il passo alla pratica dell’Ashtanga Vinyasa è breve, con workshops e approfondimenti (David Swenson, Marcello Leoni, Gregor Maehle). Pratica Hatha Yoga per tre anni con Clemente Cocchiola alla Scuola Italiana Yoga Shiatzu a Siena. Consegue un primo diploma per l’insegnamento con Monica Angelucci di Prague Yoga.
E’ registrata con Yoga Alliance (US) come E-RYT200/YACEP e membro YANI (Yoga Associazione Nazionale Insegnanti, socio ordinario n. 1369).
Interessata agli aspetti filosofici di questa disciplina, organizza seminari di approfondimento.